La Conca Velina, ossia la Valle Santa Reatina,
assieme ai limitrofi comprensori della Sabina e della Valnerina,
rappresentano in virtù delle proprie peculiarità orografiche, un
vero e proprio 'santuario' del ciclismo, una palestra naturale di
itinerari in salita per tutta la gamma di difficoltà e peculiarità
tecniche, in primis, ovviamente, l'ascesa principe dell'Italia
Peninsulare, il Terminillo, "l'Alpe di Roma", salita storica del
Giro d'Italia, con il suo GPM a 1901 mslm a Sella di Leonessa
(record per un valico Appenninico). Ma il Terminillo è solo una
delle tante 'ascese alpine' possibili: infatti, in virtù del fatto
che i fondovalle del Velino e del Nera si dislocano a quote
piuttosto basse (rispettivamente 400 e 200 mslm circa), molte salite
di valico presentano lunghezze e, soprattutto, dislivelli importanti
pur scollinando ad altezze non vertiginose. Vi è poi presente, in
grande abbondanza, quella categoria che definiremo 'muri
appenninici', ossia le tipiche vie colleganti il fondovalle ai paesi
arroccati, tracciate non già secondo moderni criteri ingegneristici,
ma semplicemente ricalcando e asfaltando gli antichi percorsi
mulattieri: ne conseguono salite magari non lunghissime e con
dislivelli contenuti, ma caratterizzate da pendenze medie e,
soprattutto, massime estreme.
In queste pagine proponiamo le note tecniche
delle principali salite del comprensorio, con i dati di lunghezza,
dislivello, pendenza media e massima; sono altresì riportate le
indicazioni circa i rapporti suggeriti a seconda del livello
atletico, nonché dei tempi di ascesa di riferimento, ufficiali (in
gara) e ufficiosi (in training), relativi ad amatori di buono/ottimo
livello, con le corrispettive Velocità Media e VAM (Velocità
Ascensionale Media, ossia il rapporto tra dislivello scalato e tempo
impiegato).
FONTE rilevamenti: Prof. Giorgio Antonelli
WEB e commenti: Ing. Peter De Cupis
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