La Festa delle Acque di Piediluco è un evento spettacolare pressoché unico sul panorama nazionale, in virtù soprattutto della regata notturna di barche allegoriche, con l'unico paragone della festa di Sant'Anna a Ischia. |
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La Storia La Festa ha origini remote, legate ai riti di celebrazione del Solstizio d’Estate. Fin dall’antichità le genti del lago ornavano imbarcazioni rituali per celebrare le divinità acquatiche, in particolare il Dio Nettuno, cui era dedicato un tempio sulle sponde del ramo occidentale, oggi chiamato di San Nicolò.
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Ai tempi del Grand Tour la processione cerimoniale di imbarcazioni straordinariamente addobbate a salutare i numi dell’Estate viene ammirata da letterati e poeti di tutta Europa, e così pure da studiosi di folklore, che individuano le radici primordiali dei riti. |
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In tempi più recenti, la
Festa delle Acque riprende vigore nel secondo dopoguerra, quando il rito
della sfilata diviene sfida… quando cioè la processione delle
imbarcazioni addobbate viene trasformata in una regata di barche
allegoriche... vince l’equipaggio che presenta la barca più bella! Ossia
la barca “allegoricamente” più significativa! |
L’arteEh
sì, perché, svincolati dagli schemi canonici della celebrazione rituale, con i
suoi riferimenti obbligati a madone/numi/santi
protettori gli artefici delle barche allegoriche si lasciano andare
all’ispirazione, ispirazione per opere uniche e irripetibili…
Altro che drappi, vessilli, infiorate o ghirlande… sulle nuove barche
allegoriche cominciano a montare fenomenali macchine, marchingegni e sculture
mirabili! E poi ordigni che sparano musiche, fuochi d’artificio e fontane di
luce e di acqua che esplodono nel buio della notte
d’Estate.
Ma tutto ciò non è circo, non è esteriorità vana; ogni rutilante immagine è un simbolo d’un senso profondo.
Guardatele così, le barche allegoriche della Festa delle Acque di Piediluco, come opere d’arte moderna, come opere concettuali!
La tecnica prevalente per la fabbricazione delle strutture è quella della di costruire telai portanti metallici sul cui 'scheletro' viene modellata la 'muscolatura' estesa con la tecnica della carta pesta, la cui superficie viene poi finalmente dipinta: così vengono realizzati enormi ippogrifi, maschere veneziane, castelli, giostre, statue mitologiche e tutte le innumerevoli immaginifiche composizioni ideate dalla fantasia degli artefici.
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